Non ho saputo darti
ciò che una volta
ho dato altrove
un altare di pietra
mani intrecciate
nomi scritti
sui grembi
sui vetri
sui Natali
Non ho saputo
ricostruire
quel silenzio sereno
dopo le voci dei figli
dopo il pane
dopo il tempo
e lo porto,
questo vuoto
come un anello mai chiuso
come un nome che resta
tra i denti
non è inganno,
nè mancanza d’amore
è solo
che sono arrivato a te
con le mani già stanche
con la notte dentro la tasca
e la memoria cucita alla pelle
ma in te
c’è una casa che non ho
mai abitato
e tuttavia
mi accoglie
tu sei la terra dopo la pioggia
sei la pace che non merito
sei il futuro che mi guarda
senza chiedere niente
amarti è il mio tentativo
di ricominciare
anche senza rito
anche senza figli
anche senza perdono
con tutto il fiato che resta
e ciò che non ho saputo
ma che ogni giorno
provo a essere
per te,
ROSY.

Lascia un commento