DIEGO,SOLE DI NAPOLI

Non era solo un pallone che rotolava,

era il cuore di un popolo

che batteva più forte.

Tu,piccolo gigante dagli occhi ardenti,

sfidavi la fisica,

piegavi il destino,

e con i tuoi piedi scrivevi

poesie d’eternità.

Per Napoli fosti riscatto,

un grido d’orgoglio

nel silenzio delle umiliazioni,

la prova che il Sud

non è peso nè vergogna,

ma luce,arte,resistenza,verità.

Pino cantava di mare e malinconia,

Massimo ci rallegrava con lacrime nascoste,

e i figli di Scarpetta portavano sul palco

l’arte di trasformare dolore in sorriso.

E poi Scampia,

tra palazzi e ferite,

dove il Maestro Maddaloni

con il Judo insegnava

che anche tra le macerie

può nascere speranza,

che la disciplina

può salvare la vita.

Tu,Diego,sei rimasto nei vicoli,

nel respiro del Vesuvio,

negli occhi dei bambini

che inseguono un SOGNO.

Ogni gol,

ogni nota,

ogni abbraccio

è un inno al coraggio,

un inno a Napoli,

un inno alla gioia.

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