C’è un amore che non parla,
che scivola piano dentro il cuore
come neve che non fa rumore.
È nei tuoi occhi, Aki,
specchio d’un’anima antica,
dove il mondo trova tregua.
Sai dissolvere l’amaro dei giorni,
come un raggio che asciuga la pioggia,
come un sorriso che torna a credere.
Quando arrivano i miei figli
sei tempesta di gioia,
un canto che corre per casa,
e quando ripartono
ti siedi accanto al mio silenzio,
e insieme impariamo la nostalgia.
Nei tuoi sguardi c’è un pensiero umano,
una pace che nessuna parola conosce.
D’inverno ti accoccoli nel lettone,
cercando il calore del branco,
e il mondo fuori può anche cadere —
tu resti lì,
custode del nostro respiro.
Le nostre passeggiate sanno di terra e vento,
di cieli che non chiedono nulla,
solo di essere amati.
E quando, dietro il vetro del balcone,
attendi il nostro ritorno,
la tua attesa diventa preghiera,
la tua gioia tempesta d’amore.
Tu non vivi per te,
ma per noi —
branco e famiglia,
un solo cuore
che batte in più petti.

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